Chi è Ancilla

Molte storie di aziende hanno l’incedere di una favola, e quella della mia, pur nella sua semplicità e concretezza,  non fa eccezione.

C’era dunque, una volta, una energica e straordinaria donna impegnata in campo agricolo, che ogni giorno si alzava alle 3 del mattino per fare, disporre, coordinare, controllare, ricevere, mandare…

Si chiamava Ancilla, ed era mia nonna.

A metà degli anni ’70 del secolo scorso, con l’aiuto della figlia, Ancilla comprò due tenute con vigneti: La Ghidina e Cadellora. La prima a Lugana di Sirmione, nel cuore dell’area di produzione di uno dei bianchi più eleganti d’Italia, e la seconda a Villafranca  di Verona.

La figlia si chiama Maria Teresa, ed è mia madre.
Fin dall’inizio, Maria Teresa seguì i vigneti de La Ghidina, occupandosi personalmente della produzione di uva, che all'epoca veniva ceduta ad alcune celebri cantine del Lugana.
Agli inizi degli anni 2000 però, mia madre volle cedermi il testimone e io mi trovai difronte ad una scelta: vendere tutto o diventare produttori di Lugana. Avevo un lavoro nella finanza, ma la passione per la terra nel sangue: da sempre mi mettevo in ferie quand’era il momento di vendemmiare. 

Luisella Benedetti

Luisella Benedetti

La terra o la finanza?

Scelsi la terra, e cambiai vita. Avevo il vantaggio di lavorare in un territorio vocato,  di partire da un’esperienza di produzione di uve per la vinificazione, potevo contare sull’aiuto di fidati collaboratori che ben conoscevano queste terre e le sue uve. In cantina non sapevo far nulla, perciò imparai a far tutto: per un anno lavorai come un’apprendista qualsiasi, tirando tubi, facendo travasi, pulendo vasche, preparando cuvée di lieviti, sorvegliando le fermentazioni, seguendo gli imbottigliamenti. Un’esperienza che mi aiutò a sentire ancora più mia la cantina che in seguito ho costruito a Villafranca, in mezzo ai vigneti di Cadellora. 

Anche oggi continuo a sporcarmi le mani, e quando serve una mano, la mia squadra sa che io non mi tiro mai indietro.

L’impegno di una vita di mia madre e di mia nonna oggi è un progetto ancora giovane che sta crescendo. Un giorno dopo l’altro, la sfida più difficile che potevo affrontare si sta rivelando la mia più grande soddisfazione, e la scelta migliore che potessi fare nella mia vita.

Ecco perché la mia azienda ha lo stesso nome di mia nonna: perché il suo sogno oggi è anche il mio, ed è una bellissima realtà.